I SOCIAL MEDIA E INTERNET RACCONTATI DALLA SETTIMA ARTE
17 Luglio 2020 - by Style 'n Travel Senza categoria
In questo breve articolo parliamo della combinazione sempre più stretta fra il cinema e i social media, con un’analisi dei film che negli ultimi anni hanno provato a dipingere l’impatto della rete sulla nostra vita quotidiana.
Un genere come può essere l’horror, negli scorsi anni ha rivolto spesso la propria attenzione a quello che, da un punto di vista sociologico, è di gran lunga il fenomeno di maggior rilievo da almeno un decennio a questa parte. La diffusione dei social network e il ruolo preponderante che la comunicazione via internet ha assunto nella nostra esistenza.
Internet, c’è da dire che costituisce uno degli aspetti fondamentali della nostra vita quotidiana: per alcuni a livello professionale, per quasi tutti gli altri invece solo per quello che riguarda esclusivamente le relazioni sociali, che volenti o nolenti oggi passano in gran parte (in alcuni casi, soprattutto) attraverso la rete. E il cinema, ovviamente, non poteva non essere contagiato da un elemento tanto importante, se non addirittura emblematico della nostra epoca: e fra i vari generi che hanno provato a raccontare il nostro rapportocon il web e i social media, l’horror occupa senz’altro un posto di rilievo.
Un film esempio potrebbe essere Friend Request, cheparte da interrogativi che tutti coloro che frequentano i social network si sono posti (o dovrebbero porsi) più e più volte:
- Qual è il “codice di comportamento” più corretto da utilizzare nelle nostre interazioni con l’altro attraverso internet
- E in che modo una richiesta d’amicizia approvata o respinta può influire sulla nostra privacy
Dubbi e interrogativi che possono apparire di scarsa importanza, ma il cui esito talvolta può portare ad effetti inaspettati o, nei casi più estremi, provocare addirittura delle autentiche degenerazioni in cui i social media possano alimentare episodi di emarginazione e di bullismo. Già due anni fa, comunque, il cinema horror aveva tentato un’incursione nel campo dei social network, con presupposti molto simili a quelli di Friend Request ma con un approccio narrativo ancora più estremo: stiamo parlando di Unfriended di Levan Gabriadaze, del 2014 anche qui si toccano le corde del cyberbullismo dal momento in cui una studentessa di liceo, Laura, si toglieva la vita a causa della diffusione su YouTube di un video umiliante che la mostrava ubriaca; un anno più tardi, questo tragico gesto riemerge all’improvviso a sconvolgere le vite di alcuni compagni di scuola di Laura durante una chat di gruppo.
Il film è costruito interamente sulle immagini del dekstop del computer della protagonista, mostrando pertanto le sue interazioni social con altri cinque amici e con un utente misterioso firmato billie227.
Ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, poiché nel mondo del cinema i social network hanno un enorme potenziale, quello di permettere a un pubblico non acculturato di avvicinarsi in piccole dosi alla cultura anche grazie alla distribuzione dei film in rete.
E a tal proposito Qual è stato l’impatto del Web sul cinema? La risposta è molto semplice, il film/ il cinema è esploso in una molteplicità di spazi e dispositivi mediali, non c’è più solo la sala che con la digitalizzazione si legata al concetto di oggetto senza un vero e proprio contenuto fisico, ma una molteplicità di schermi e sguardi. Almeno uno a persona.
Il web è composto da una serie di link che danno la possibilità di fondersi con ciò che è il cinema o la televisione, ad esempio Bandersnatch– Black Mirror, ha creato un episodio interattivo in cui allo spettatore gli viene offerta la possibilità scegliere di guidare la propria storia venendo invitato all’utilizzo dell’interattività, immergendosi in sorprendenti esperienze di realtà virtuale.